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I CAM per la costruzione e manutenzione delle strade diventano obbligatori

Entrano in vigore il 21 dicembre 2024 i criteri ambientali minimi negli appalti per la progettazione e l’esecuzione di lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.

Applicazione dei CAM Strade

I Criteri ambientali minimi per le infrastrutture stradali, conosciuti anche come CAM strade, sono stati adottati con Decreto del Ministero dell’ambiente del 5 agosto 2024 e sono disponibili sul sito del Ministero dell’Ambiente. Pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 23 agosto 2024, entrano in vigore 120 giorni dopo la pubblicazione.

Dal 21 dicembre 2024, quindi, le stazioni appaltanti devono obbligatoriamente applicare i Criteri ambientali minimi in caso di affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.

I CAM si applicano a tutti i contratti di appalto e alle concessioni aventi per oggetto i suddetti servizi e lavori.

Nello specifico, la stazione appaltante ha l’obbligo, previsto dall’art. 57 comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, di applicare almeno le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dal decreto ministeriale.

È importante quindi che anche le imprese del settore ne siano a conoscenza e sappiano che in caso di aggiudicazione sono tenute al rispetto dei criteri ambientali minimi previsti.

I principi su cui si basano i CAM Strade

I criteri ambientali minimi per le strade sono stati adottati dopo un lungo confronto con le parti interessate e con gli esperti, così come previsto dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione.

L’obiettivo dei CAM è quello di ridurre gli impatti ambientali generati dai lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle strade e delle opere di pertinenza stradale, quali piazze, marciapiedi e i parcheggi ad esse connesse.

Per raggiungere questo obiettivo, i CAM strade si basano:

  • sui principi dell’economia circolare, privilegiando l’utilizzo di materiali riciclati recuperati o sottoprodotti (per approfondire il tema dell’economia circolare puoi leggere qui: Economica circolare: ecco perché ci riguarda tutti)
  • sull’importanza di considerare il ciclo di vita dell’opera, per massimizzarne la sostenibilità ambientale.

In quest’ottica è fondamentale che la stazione appaltante svolga un’approfondita attività di analisi del contesto e dei fabbisogni e raccolga tutti i dati e le informazioni utili per l’intervento.

Nel decreto ministeriale, infatti, si sottolinea come nella fase preliminare della gara sia importante che la stazione appaltante faccia un’attenta analisi delle proprie esigenze, effettuando, se non già disponibile, un censimento e una pianificazione del sistema stradale, e valutando:

  • se è necessario realizzare una nuova strada

oppure

  • se sia possibile adeguare le strade esistenti e migliorarne la sicurezza (attraverso la realizzazione di opere complementari quali la segnaletica, i rallentatori, i dissuasori oppure attraverso una diversa regolamentazione del traffico e il controllo dei limiti di velocità).

Per decidere se adeguare oppure riqualificare strade esistenti o, invece, realizzarne di nuove, dunque, va fatta un’analisi costi – benefici sull’intero ciclo di vita, tenendo conto degli aspetti ambientali e sociali connessi alla realizzazione dell’opera rispetto a eventuali soluzioni alternative (ad es. potenziamento infrastrutture esistenti).

In particolare, bisogna puntare a ridurre gli impatti ambientali sia nella fase di realizzazione sia durante l’esercizio dell’opera, con particolare riguardo a:

  • produzione e gestione dei rifiuti
  • consumo di energia
  • emissione di rumore
  • emissione di polveri
  • vibrazioni
  • contaminazione delle acque superficiali e sotterranee
  • utilizzo delle risorse naturali
  • incremento delle acque di ruscellamento sul suolo e nei reticoli di scolo
  • emissioni in atmosfera
  • acidificazione dei suoli
  • eutrofizzazione.

Per quanto riguarda i materiali, come accennato, si prevede il ricorso a materiali naturali vergini solo come scelta residuale, cioè quando, a causa di caratteristiche specifiche dell’opera, sia tecnicamente impossibile utilizzare materiali derivanti da operazioni di recupero o riciclo e sottoprodotti.

Le scelte progettuali, inoltre, dovrebbero essere fatte anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto, quindi anche in previsione di un intensificarsi della forza e della frequenza degli eventi atmosferici critici.

Quali sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile correlati ai CAM Strade

I Criteri Ambientali Minimi sono uno strumento importante attraverso cui le amministrazioni pubbliche contribuiscono alla riduzione degli impatti ambientali e alla diffusione di modelli di produzione e consumo più sostenibili.

In quanto tali, i CAM sono indispensabile al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (Sustainable Development Goals – SDGs) definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ne abbiamo parlato qui: Sostenibilità e sviluppo sostenibile: ecco di cosa parliamo).

Nello specifico i CAM Strade, come evidenza il decreto ministeriale, contribuiscono ai seguenti obiettivi (goal) dell’ONU.

  • Goal 9 – “Imprese, Innovazione e Infrastrutture”, e in particolare:
    • Target 9.1 – Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti, comprese le infrastrutture regionali e transfrontaliere, per sostenere lo sviluppo economico e il benessere umano, con particolare attenzione alla possibilità di accesso equo per tutti.
    • Target 9.4 – Entro il 2030, aggiornare le infrastrutture e ammodernare le industrie per renderle sostenibili, con maggiore efficienza delle risorse da utilizzare e una maggiore adozione di tecnologie pulite e rispettose dell’ambiente e dei processi industriali, in modo che tutti i paesi intraprendano azioni in accordo con le loro rispettive capacità.
  • Goal 11 – “Città e comunità sostenibili”, e in particolare:
    • Target 11.2 – Entro il 2030, fornire l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani.
    • Target 11.3 – Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i paesi.
    • Target 11.4 – Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo.
    • Target 11.5 – Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità.
  • Goal 12 – “Consumo e produzione responsabili”, e in particolare:
    • Target 12.2 – Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali.
    • Target 12.5 – Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo.
    • Target 12.7 – Promuovere pratiche in materia di appalti pubblici che siano sostenibili, in accordo con le politiche e le priorità nazionali.

Scarica qui il testo integrale: Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali (CAM Strade) – Adottati con D.M. 5 agosto 2024.

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