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Appalti verdi: pubblicati i nuovi CAM per rifiuti, edilizia e arredi interni

Novità per il mondo degli appalti. Sono stati infatti pubblicati in questi giorni sulla Gazzetta Ufficiale tre nuovi decreti contenenti i CAM (Criteri Ambientali Minimi) per il settore dell’edilizia, della raccolta dei rifiuti e per le forniture di arredi interni.

CAM criteri ambientali minimi

I CAM, ricordiamo, sono adottati con decreto del MiTE (Ministero della Transizione Ecologica) e sono i requisiti minimi che i prodotti, i servizi e i lavori acquistati dalla pubblica amministrazione devono possedere e che le aziende che partecipano ad appalti pubblici devono rispettare. 

L’obiettivo, attraverso i CAM, è quello di rendere più green (“verdi”) gli acquisti della pubblica amministrazione, ovvero migliori sotto il profilo ambientale e della sostenibilità lungo l’intero ciclo di vita.

Quali sono i nuovi CAM (Criteri Ambientali Minimi)?

Quali obblighi ha la stazione appaltante?

Quali sono gli obiettivi dei nuovi CAM?

Quali sono i nuovi CAM (Criteri Ambientali Minimi)?

I tre nuovi CAM, che entrano in vigore dopo 120 giorni dalla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono precisamente: 

  • Criteri ambientali minimi per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana, della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani, della fornitura di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto dei rifiuti e per lo spazzamento stradale. Pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 5 agosto 2022, entrano in vigore il 3 dicembre 2022.
  • Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavoro per interventi edilizi. Pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 6 agosto 2022, entrano in vigore il 4 dicembre 2022.
  • Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di fornitura, noleggio ed estensione della vita utile di arredi per interni. Pubblicati in Gazzetta Ufficiale l’8 agosto 2022, entrano in vigore il 6 dicembre 2022.


In tutti e tre i casi si tratta di CAM che esistevano già, ma che sono stati revisionati. Pertanto quando entreranno in vigore, i nuovi CAM sostituiranno le versioni attualmente vigenti, che non potranno più essere utilizzate.

La revisione è stata effettuata in funzione del progresso tecnico e tecnologico, dell’evolversi delle normative e della trasformazione dei mercati di riferimento. L’obiettivo è rendere i contratti pubblici più efficaci dal punto di vista ambientale, al passo con i tempi.

Quali obblighi ha la stazione appaltante?

Una volta entrati in vigore, i criteri ambientali minimi devono obbligatoriamente essere inseriti dalle amministrazioni pubbliche nei documenti delle gare di appalto, per gli affidamenti di qualunque importo. 

Più specificatamente, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 34 del Codice degli Appalti, devono essere inserite almeno le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dai relativi CAM.

Nel caso di offerta economicamente più vantaggiosa va tenuto conto anche dei criteri premianti previsti dai CAM. 

Quali sono gli obiettivi dei nuovi CAM?

I criteri ambientali da adottare vengono generalmente determinati tenendo conto di analisi di mercato, requisiti proposti dalla Commissione Europea, normative che impongono standard ambientali, indicazioni delle parti interessate. Lo scopo è quello di individuare soluzioni che abbiano il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita, promuovendo modelli di produzione e consumo più sostenibile e razionalizzando la spesa pubblica.

Raccolta rifiuti

Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, i nuovi CAM affrontano i diversi aspetti ambientali associati al ciclo di vita del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, del servizio di pulizia e spazzamento e connesse forniture, proponendo soluzioni che favoriscono la riduzione complessiva degli impatti ambientali correlati. Nello specifico mirano a:

a) Prevenire la produzione di rifiuti

b) Massimizzare la quantità e la qualità della raccolta differenziata

c) Diffondere beni riciclabili e contenenti materiai riciclati

d) Ridurre l’impatto ambientale del trasporto.

Per raggiungere questi obiettivi, i nuovi CAM puntano in particolare l’attenzione sull’organizzazione delle campagne di informazione e sensibilizzazione degli utenti, sulla formazione degli operatori e sul controllo della qualità del servizio.

Edilizia

Nel settore edilizia la scelta dei criteri si basa sui principi dell’economia circolare. Inoltre si è tenuto conto dell’approccio di architettura bio-ecosostenibile, che si basa sull’integrazione di conoscenze e valori rispettosi del paesaggio, dell’ambiente e della biologia di tutti gli esseri viventi che ne fanno parte.

La progettazione e l’uso dei materiali è considerata secondo un approccio LCA (Life Cycle Assessment – analisi del ciclo di vita). Tra l’altro le specifiche tecniche per i prodotti da costruzione e le specifiche tecniche progettuali relative al cantiere si applicano anche in caso di interventi edilizi che non riguardano interi edifici e nel caso di appalti di servizi di manutenzione di immobili e impianti. Per i servizi di manutenzione di immobili e impianti, inoltre, si applicano anche i criteri relativi a macchine operatrici e a grassi e olii lubrificanti per i veicoli utilizzati durante i lavori.

Si vogliono in questo modo ridurre gli impatti ambientali generati dai lavori per la costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici e dalla gestione dei relativi cantieri.

Arredi interni

Anche per quanto riguarda gli arredi interni, la scelta dei criteri si basa sui modelli di sviluppo dell’economia circolare, considerando che l’80-90% degli impatti ambientali legati agli arredi sono dovuti ai materiali e componenti utilizzati.

Per ridurre tali impatti, pertanto, i nuovi CAM promuovono l’eco-progettazione degli arredi tramite l’utilizzo di materiali rinnovabili o riciclati, la modularità e il disassemblaggio non distruttivo, per permettere il recupero di parti da utilizzare come ricambi o il riciclo di materiali in impianti autorizzati.

Un aspetto interessante in ottica di innovazione e di appalti circolari è la previsione del servizio di estensione della vita utile dell’arredo. Questo servizio contempla la riparazione o la donazione degli arredi usati o, dove ciò non sia possibile, il disassemblaggio non distruttivo per riciclare il materiale recuperato. Ciò consente la massima estensione della vita utile degli arredi e dei loro componenti, minori sprechi e minori impatti ambientali (anche in termini di emissione di sostanze pericolose e di consumo di energia).

Come si vede, i criteri ambientali minimi non interessano solo le amministrazioni pubbliche che devono adeguare ai CAM le proprie politiche di acquisto. Riguardano anche tutte le imprese che lavorano con le amministrazioni e che alla domanda pubblica devono dare una risposta.

Vuoi saperne di più? Continua a seguirci per non perderti gli approfondimenti dedicati ai criteri ambientali minimi e alla sostenibilità per le imprese e le comunità.

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